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Progetto su food&beverage “OH!”- L’esperienza dei partecipanti: Adonai

Per iniziare, raccontami un po’ la tua storia.
Sono arrivato in Italia a due anni adottato (Eritrea) e cresciuto a Modena. Ho frequentato le superiori da perito elettronico e cominciato l’università di infermieristica. Ma ho capito che nulla di questo era la mia strada.

Poi mi sono avvicinato alla cucina. E non c’è stato niente da fare: entrato in questo mondo, non riesco più ad uscirne. Perché ogni giorno è una nuova scoperta, è appassionante. Non sei mai arrivato, c’è sempre qualcosa da imparare.

Ho frequentato quindi un corso da professionista a Bologna con la fortuna di fare tirocinio proprio in un ristorante di livello medio-alto: un luogo che, fin da ragazzino avevo sempre visto come inarrivabile e che, una volta dentro, ho capito non essere poi così difficile. Allora ho cominciato a lavorare in diverse cucine, vedendo un po’ di tutto. Nel frattempo ho maturato l’idea di un mio progetto, magari un locale o un food truck. 

Poi, con un mio amico di Verona, abbiamo trovato l’occasione di un locale da acquistare per dare il via ad un nostro progetto. Però l’inesperienza ci ha fatto pagare la cosa: il posto era molto grande, con delle spese enormi a cui si sono sommate altre problematiche che non avevamo calcolato. E, alla fine, abbiamo chiuso.


Però dall’inesperienza sei riuscito a maturare molto.
Da quell’esperienza ho capito che “tengono più gli occhi che la pancia”, un detto di Modena che significa che è più la voglia di mangiare una cosa che poi la capacità che tu hai di tenere cibo. Io mi ero fatto abbagliare dal locale, bellissimo, però dopo bisogna sapere che ci sono diverse difficoltà (ad esempio tante spese) da affrontare.


Quindi tu hai deciso di rimanere a Verona e cercare lavoro?
In realtà sono rimasto a Verona dopo aver chiuso il ristorante perché “più facevo e meglio era”. Quindi ho cercato subito di lavorare e, tra gli annunci trovati, ho visto anche quello del corso “OH! - Opportunity Hub”.

Appena ho letto “food truck, formazione e gratuito” mi sono illuminato. Era esattamente quello che volevo fare! Il fatto poi che fosse gratuito è sicuramente stato il dettaglio che mi ha definitivamente convinto a partecipare, perché i corsi di cucina di solito hanno prezzi esorbitanti. Quindi, per questo motivo, ho deciso per il momento di fermarmi a VR.


Il corso è come ti aspettavi?
Non avevo molte aspettative sul corso quando mi sono iscritto, ero curioso di vedere cos’era. Le prime lezioni, in particolare i laboratori con Monica Bertini e Massimo Merlini de “I Piosi”, sono state utilissime per rompere il ghiaccio con gli altri ragazzi.

Anche con Paolo, proprietario del food truck e nostro formatore “pratico”, mi sono trovato molto bene, perché è stato molto umano nello spiegare le cose, “poco professore”. E trovo che questo sia stato proprio un buon metodo! Io poi a scuola non sono mai stato un grande ascoltatore, quindi fare una lezione “chiacchierando” a me piace perché il tempo vola e riesco a focalizzare molto di più le informazioni.


E Paolo cosa ti ha insegnato?
Sicuramente a stare sul food truck “fisicamente”. Sul truck devi stare attento a tantissime cose, per esempio se in cucina ti si brucia qualcosa puoi rifarlo, sul truck è molto più complesso perché non hai tutto a disposizione. Anche a livello di lavoro: all’inizio pensavo che i food truck andassero solo agli eventi, invece ho scoperto che i food truck sono molto di più.


E adesso? Ti è venuta voglia di avere un food truck?
Sì assolutamente! L’idea iniziale quando ho letto l’annuncio del corso su FB era di partecipare perché volevo proprio farmi l’idea di come funziona. Poi ho visto il programma e mi ha entusiasmato tantissimo. Imparare, ad esempio, a gestire i social è utilissimo: nel mio ristorante mi arrangiavo e invece alcune cose, nelle formazioni fatte, ho capito che non andavano bene. Ho acquisito non solo competenze ma anche grande consapevolezza.


Come ti sei trovato con gli altri partecipanti?
Il gruppo mi è piaciuto tantissimo. I singoli sono molto diversi, ma siamo stati molto bene come una vera squadra che potrebbe anche, per esempio, lavorare insieme.


La cosa che ti è piaciuta di più?
Le esperienze reali in pranzi aziendali mi hanno entusiasmato. Abbiamo avuto modo di fare delle esperienze complete, dalla preparazione al servizio. È così che come voglio sia il mio futuro lavorativo.

 

OH! – Opportunity Hub è un progetto di formazione pensato per venire incontro ai giovani che stanno cercando un’esperienza professionalizzante, promuovendo un corso di alta qualità, per favorire la ricerca del lavoro grazie alla specializzazione in un settore, quello del Food & Beverage, che permette sia di trovare spazio all’interno di aziende, sia di porre le basi per sperimentarsi in progetti personali.

Il progetto è promosso dalla Cooperativa I Piosi in collaborazione con Fondazione Edulife e Penta Formazione, con il sostegno di Fondazione Cariverona.

Scopri di più sul progetto OH!: https://www.oh-opportunityhub.com

 

Leggi anche la testimonianza di Hanta: https://www.pentaformazione.it/news/progetto-su-food-beverage-oh-l-esperienza-dei-partecipanti-hanta~188.html 

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