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Gioielleria, medicina ed ambiente; sono la NUOVA STAMPA 3D

La stampa 3D fa sempre più parlare di se per la sua versatilità e le sue molteplici applicazioni anche grazie ad una innovazione ed una diffusione che sembrano non conoscere limiti.

Questo avviene perché gli oggetti da realizzare ed i vantaggi che offre sono molteplici e questo sta completamente rivoluzionanado le modalità di concepire la creazione degli oggetti. Questo è avvenuto in un primo tempo per i pezzi unici, per i prototipi, per i pezzi di ricambio ma oramai siu sta allargando a tutti i campi dalle case alla gioielleria.

Basti pensare ai tanti oggetti prodotti tramite stampanti 3D che trovano utilizzo in ambito medico: i passi in avanti da questo punto di vista sono stati giganti, a tutto vantaggio della tutela della nostra salute. Stiamo vedendo su tutti i sostegni stampati su misura che si propongono come sostituti del tradizionale gesso. Certamente più ergonomici, più leggeri, a densità differenziata a seconda della necessità e fatti a misura perfetta dell’arto sul quale vanno applicati.

Sembra poi che la stampa 3D possa aiutarci a salvaguardare anche lo stato di salute del nostro pianeta, con  l’impegno di alcune start up col nobilissimo fine di proteggere le specie animali in pericolo di estinzione, quelle minacciate da una caccia e da un bracconaggio barbari. Un esempio particolare, ma significativo, è rappresentato dai rinoceronti; animali purtroppo richiestissimi per le loro corna, vendute poi al mercato nero a prezzi molto elevati.  La speranza è che si possano presto produrre delle corna stampate in 3D, in tutto e per tutto uguali a quelle naturali: in questo modo si ridurrebbe la richiesta per le corna autentiche, l’avorio finto sarebbe disponibile per i venditori in quantità maggiori e ciò ridurrebbe anche i costi della merce per i compratori. Questo concatenarsi di fattori contribuirebbe a fermare o per lo meno a ridurre drasticamente la caccia al rinoceronte. Questa iniziativa è portata avanti da un’azienda americana specializzata in bio tecnologie, la Pembient. 

Ci sono poi settori per così dire meno sociali o etici e più commerciali rispetto alla medicina e alla salvaguardia del pianeta, in cui la tecnologia della stampa 3D funziona altrettanto bene. Un esempio è dato dalle stampanti 3D per creare gioielli o capi d’abbigliamento sia direttamente sia per diminuire i passaggi e quindi gli sprechi classici. Su questo versante, il dato che senz’altro sorprende di più è  il progressivo aumento della domanda di stampanti 3D per uso personale. Sembra quasi una presa di posizione in un mondo oramai dominato dalla globalizzazione (si legga omologazione): una sorta di fai-da-te estremamente tecnologico che permette al singolo individuo di distinguersi in qualche modo dai propri simili, con qualcosa che sia veramente unico.

In questo senso, la stampa 3D rappresenta davvero la soluzione. Esistono ad esempio applicazioni web, utilizzabili sia da tablet sia da pc, che consentono anche all’utente non professionista di disegnare il pezzo di gioielleria perfettamente corrispondente alla propria idea, di stamparlo in 3D e di riceverlo poi comodamente a casa. Le opzioni disponibili sono tantissime: misure, forme, materiali, tagli. Tutto finalizzato a ricevere l’anello, il paio di orecchini, il braccialetto o la collana dei propri sogni. Insomma, perché comprare da altri quello che puoi realizzare tu stesso personalizzando a tuo totale gusto?

Vale davvero la pena di dire che l’unico limite è posto dalla immaginazione personale

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