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Le tappe del BIM in ITALIA; dal 2019 obbligatorio ...

Il BIM entrerà presto ancora di più nella vita quotidiana di chiunque progetti, dagli architetti agli ingegneri, dai geometri ai periti fino anche agli impiantisti più evoluti. Sarà inoltre fondamentale per le imprese che vendono componenti che dovranno essere BIM friendly per poter essere inseriti nei progetti che con questo linguaggio verranno realizzati.

Il primo traguardo è fissato al 2019, ma solo per le opere sopra i 100 milioni, con scadenze progressive, per un sistema regolamentare che è destinato ad entrare a pieno regime nel 2022. Solo per i lavori più semplici sarà ammessa una corsia preferenziale in quanto questi potranno essere sempre effettuati con i metodi tradizionali.

Le scelte, per ora, sono ancora provvisorie, ma emergono comunque alcuni dettagli molto interessanti per il mercato italiano. Gia l’articolo 23, comma 13 del Codice Appalti stabilisce che un decreto del Ministero delle Infrastrutture dovrà fissare le modalità e i tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà del Building Information Modeling per le amministrazioni e le imprese. La valutazione su questo percorso andrà fatta “in relazione alla tipologia delle opere da affidare” e alla strategia “di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche e del settore delle costruzioni”.

Il ministro Graziano Delrio per scrivere il testo, ha istituito una commissione di esperti, guidata da Pietro Baratono, provveditore alle Opere pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna e pioniere dell’utilizzo di questo sistema nella pubblica amministrazione.

Partiamo dal calendario provvisorio degli obblighi che punta a un percorso lento ma di crescita costante per la PA, partendo dal presupposto che il livello di formazione delle stazioni appaltanti (ma anche di imprese e professionisti) deve assolutamente crescere.

Il primo obbligo scatterà nel 2019 per le grandi opere, sopra la soglia di 100 milioni. La seconda fase sarà relativa al triennio 2019-2021 nel quale gli obblighi si allargheranno anche ad altri soggetti. Seguendo, però, molto probabilmente un criterio legato alla complessità delle opere e non al loro valore: l’obbligo di usare il BIM, cioè, ci sarà solo per le costruzioni strategiche, con particolari standard di sicurezza, con un alto affollamento di persone ad utilizzarle.

Dal 2022 in poi dovrebbe scattare scatterà la terza fase, con il sistema a pieno regime.

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